Stop al pagamento del mutuo sulla prima casa

Crisi Coronavirus: Stop al mutuo sulla prima casa. Ecco tutte le novità e i requisiti.

0
1172
stop mutuo prima casa covid 19

La crisi del coronavirus ha avuto delle significanti ripercussioni sull’economia delle famiglie e delle imprese, gettando l’intero paese nell’insicurezza economica. Si è palesata quindi la necessità di in un interruzione delle bollette, tra cui lo stop al pagamento del mutuo sulla prima casa.

Il prolungamento della proroga, che sarà inserita nel secondo Decreto Sostegni, allargherà la platea degli interessati. Ci sarà uno stop al pagamento delle rate del mutuo anche per alcune categorie di lavoratori attualmente esclusa da questa possibilità.

L’attuale normativa permette di sospendere il mutuo fino al 31 dicembre di quest’anno tranne che per le partite IVA, mentre la vecchia normativa del marzo scorso prevedeva lo stop anche per questa categoria.

Questa situazione potrebbe cambiare in quanto nel nuovo Decreto Sostegni bis anche i possessori di partita IVA potranno beneficiare di uno stop del pagamento delle rate. Il governo starebbe valutando la possibilità di introdurre una misura che prevede, per l’appunto, la sospensione dei pagamenti dei mutui della prima casa.

Leggi anche:  Acquistare una casa o andare in affitto nel 2021? Cosa conviene di più? Pro e contro

Requisiti per chiedere lo stop alla rata del mutuo

E’ chiaro che l’agevolazione sarà riservata soltanto a chi è in possesso di requisiti specifici come:

-Aver avuto una riduzione del fatturato di almeno il 33% rispetto lo scorso anno

-Aver avuto una riduzione dell’orario di lavoro di almeno 30 giorni

-Avere un muto di non oltre i 400mila euro.

Questa sarà quindi una delle tante agevolazioni che spetteranno ai titolari di partita IVA, anche se rimangono dubbi sulla disponibilità di fondi e sulle tempistiche necessarie per far si che tutto questo sia possibile.

Ovviamente, la manovra non sarà semplice da gestire, soprattutto per quanto riguarda i milioni di euro o forse miliardi che dovranno essere messi a disposizione. Si rischia che le cose non vadano come debbano andare, soprattutto in virtù dell’insicurezza economica che tra qualche mese, probabilmente, ricadrà sul nostro paese.

Attendiamo sviluppi e conferme ufficiali.